- 20100 Milano
Milano, da qualche parte nel centro storico. In arrivo da New York.
Girando per Manhattan capita di fermarsi ad un bar a Meat Packing ed incontrare un vecchio amico fotografo che sta sorseggiando un Martini indossando la sua maglietta sdrucita, accanto a lui una modella, mica una modella qualsiasi, una di quelle che puoi definire "top" senza aver bisogno di conoscerne il curriculum. Tu sei in giacca e cravatta, abito italiano sartoriale, e vicino a te un russo un po' goffo nei modi e pieno di tatuaggi sorseggia vodka e trasuda voglia di chiacchierare. Non fa in tempo a raggiungerti un'amica quarantenne, americana, avvocato in carriera in una delle migliori "law firm" della grande mela, che ti ritrovi a mangiare in un ristorante cinese a pochi metri, che scoraggerebbe tutti alla vista dell'ingresso. Tutti quelli che non sanno quanto cucina bene Zhou.
Dim sum, telefonata: era Leo. Ci vediamo al Neverever. Chiedi se c'è bisogno di un invito e tutti sorridono, perfino il russo. Quello è un club. Entri se hai la faccia giusta, Se arrivi con qualcuno che l'entrata se l'è guadagnata prima di te. Non paghi per entrare, la selezione di un club è incredibilmente selettiva e democratica. Devi saper apprezzare quello che troverai dentro, e si deve capire guardandoti.
Dentro trovi quello che raccontano puoi trovare a Discontrol, la notte che a Milano raccoglie i delusi dei club commerciali spremi-portafogli alimentati da falsi luccichii, finte modelle, sedicenti vip, dove pure i clienti ti chiedi se siano maschere di se stessi. Raccontano che a Discontrol la musica sia pazzesca, che per entrare devi avere la faccia, o qualche strano pass che qualcuno potrebbe averti passato quasi a sorpresa mentre stai camminando per strada. Un paio di capi barman di hotel 5 stelle pare abbiano qualche pass per i clienti stranieri più cool. Lo decidono loro chi è cool. Poi spiegare come raggiungere un posto senza indirizzo in zone Colonne di San Lorenzo è affare loro.
Qualcuno che c’è stato ha detto di essere entrato da una botola, qualcuno parla di una scala sul retro. Fatto sta che chi ci va non ci tiene a dare troppe informazioni. E’ un club, non hai bisogno di cercarlo, ti cerca lui se fai parte del giro. Dentro trovi di tutto, ma soprattutto trovi tutti quelli che conosci e che ti capita di incontrare in una situazione come questa solo se sei a New York, a Londra, a Parigi. Quelli che a Milano ti chiedi se come te ci lavorano e basta. Quelli che disegnano una collezione di moda. Quelli che hanno una start-up in un settore che nemmeno immagini esista. Quelli che dedicano la loro giornata a un lavoro qualunque e la sera sono quelli da cui imparare ad essere speciali. Quelli che scrivono, quelli che leggono. Quelli che non sono nessuno ma che hanno in fronte scritto che da qualche parte prima o poi lo saranno. Sono al Discontrol.
Ci vediamo dentro ;)